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Il fiore e il sole

on Lunedì, 27 Gennaio 2014. Posted in Per Pensare

Il sole e il fiore

 

 

flower-and-sun-in-summer-on-a-fieldC'era una volta una città tanto piccola da possedere un solo giardino. Ogni famiglia contribuiva, secondo le possibilità, con qualcosa che riteneva utile: gli uomini piantavano alberi grandi per rassicurare le donne che amavano, le donne portavano semi di prato, per renderesoffici i giochi dei bimbi, i vecchi piantavano ortaggi dicendo: <se non fosse per noi questi giovani morirebbero di fame>, le nonne coltivavano piantine aromatiche e fragole di bosco, per fare ai nipotini dolci deliziosi…

Con tutto questo amore le piante crescevano senza fatica, consapevoli d'esser speciali ognuna per qualcosa ed erano così felici d'abitare fra quella buona gente che le foglie in autu nno si dimenticavano di cadere; l'erba cresceva più alta perchè i bambini, cadendo, non sifacessero male; il salice piegava di più i rami per proteggere l'intimità dei giovani innamorati e i fiori erano così impazienti di sbocciare che non aspettavano mai la primavera. Del resto, non c'è poi da stupirsi perché, si sa, tutto ciò che si fa con amore reca in sé tanta magia da rendere possibile qualsiasi meraviglia.

Il lettore più scettico abbandoni subito questa lettura per correre fuori a cercare un amore che gli scaldi il cuore, prima che sia troppo tardi, magari lo troverà proprio in quel giardino felice.
A onor del vero,non proprio tutti erano felici in quel giardino: si da il caso che un semino fosse stato portato lì dai venti.
Che volete, i venti sono capricciosi, vanno dove gli pare e quando qualcosa li attira la sollevano e la portano lontano. Non sono mica cattivi! Lo fanno così, per gioco.
Fu così che quel giorno i venti presero a giocare con un grosso seme nero, ma quando si stancarono di soffiare lo posarono proprio lì, in quel meraviglioso giardino.
La terra lo coprì e il seme si addormentò.
Dopo un po’ di tempo il semino si stancò di stare tutto solo sotto terra. Si annoiava così tanto che la curiosità vinse la timidezza: prese a desiderare di crescere e piano, ma con costanza, iniziò il suo cammino verso il sole.
Crebbe un po’, poi un po’ di più, poi ancora un pò, finché la testolina spuntò fuori dalla terra. E siccome quello era un terreno curato con amore, ogni fiore poteva scegliere i tempi a lui più adatti, così il semino crebbe sempre più velocemente, più gli aumentava la voglia di scoprire il mondo e più diventava alto e più si allargava la corolla, finché divenne un fiore maestoso.
Ahimé! Era tanto occupato a crescere che non si accorse di non avere nessuno a cui assomigliare! E quando (come succede a tutti i fiori sensibili che raggiungono una certa età) iniziò a chiedersi cosa ci faceva lì, non trovò nessuna risposta, perché, in effetti, nessunosapeva chi lo avesse piantato.
Il povero fiore si disperava e più piangeva più si scoloriva, più si scoloriva più stava male…insomma, in poco tempo era diventato pallidissimo, così pallido che, fra tutto quello splendore di colori, era impossibile vederlo.
Una mattina, i bambini, abituati a scansare i fiori colorati, non si accorsero del fiore pallidissimo e rotolandosi sul prato gli finirono addosso spezzandone lo stelo.
Passavano di lì proprio gli stessi venti che lo avevano rapito. Vedendo cosa era successo si sentirono in colpa e decisero di aiutarlo. Soffiarono così forte da sollevarlo fino al cielo, andarono dal Sole e lo pregarono di essere gentile.
Il Sole, si sa, di solito non fa favori, specie ai venti, che spesso, per scherzare, gli tirano addosso le nuvole per nasconderlo alla sua amica Terra, ma quella mattina si era svegliato contento (sembra che la Luna avesse finalmente accettato un suo invito a cena) ed era ben disposto. Ebbe anche lui pietà del povero fiore scolorito, così ordinò ai venti di sollevarlo ancora, lo prese dolcemente e facendolo girare attorno al suo corpo gli cedette un po’ del suo colore dorato, lo posò con attenzione a terra e lo accarezzò teneramente col suo raggio più caldo fino a farlo riprendere completamente.
Quello era davvero un giardino bellissimo.
Tantissimi viaggiatori, che ebbero la fortuna di vederlo, giurano che non ne esiste al mondo uno più bello. Ognuno racconta a suo modo, ognuno lo ricorda diverso, ma tutti parlano di una grande meraviglia nata in quel giardino.
Raccontano tante storie, dicono che un fiore, con l'aiuto dei venti, riuscì a rubare il colore al Sole, che viaggiò molto e compì eroiche imprese; dicono che il Sole, adirato, lo abbia perseguitato, e che, per punirlo dell' affranto, lo abbia reso suo schiavo incatenandolo coisuoi raggi, costringendo il grande fiore a voltarsi continuamente per seguirlo, senza avere pace...
Si raccontano queste e altre brutte storie. Noi sappiamoche in realtà quel fiore ama troppo il Sole per staccare il suo sguardo da lui…ma la gente comune queste cose non le capisce…si preoccupa tanto di scoprire il male, da non accorgersi che il Girasole non è incatenato, ma perso in un dolcissimo abbraccio.

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